
Buone notizie per chi desidera ristrutturare casa!
La Legge di Bilancio per il 2021 (L.178/2020) ha prorogato fino al 31 dicembre 2021 il cosiddetto Bonus Mobili, ossia la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati all’arredo della casa ristrutturata.
Che cos’è il Bonus Mobili 2021
Come per lo scorso anno, il Bonus Mobili si inserisce in una serie di agevolazioni fiscali per la ristrutturazione delle unità abitative, che si completano con l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Il bonus consiste nella detrazione IRPEF del 50% che viene accordata ai contribuenti per rientrare delle spese sostenute per acquistare mobili ed elettrodomestici ad arredo di immobili sottoposti a lavori di ristrutturazione edilizia.
Questa agevolazione va intesa a completamento del Bonus ristrutturazione, infatti la data di acquisto dei mobili o degli elettrodomestici oggetto della detrazione deve essere successiva a quella dell’inizio lavori di ristrutturazione.
A differenza del 2020, quest’anno la detrazione fiscale del 50% è riconosciuta fino al limite di spesa di 16.000 euro, rispetto ai 10.000 precedentemente previsti.
Soggetti beneficiari e tipologia di acquisti
Coloro che intendono beneficiare del Bonus Mobili hanno l’onere di richiedere la detrazione in dichiarazione dei redditi, che dovrà essere ripartita tra gli aventi diritto, e il riconoscimento in dieci quote annuali di pari importo.
Chi esegue ristrutturazioni su più immobili, avrà diritto al Bonus più volte.
Gli acquisti detraibili sono:
- mobili: letti, materassi, armadi, cassettiere, divani, apparecchi di illuminazione;
- elettrodomestici: forni in classe A e altri apparecchi in classe A+ come piastre ad induzione, forni a microonde, ventilatori elettrici, apparecchi elettrici per il riscaldamento.
Elenco di spese detraibili e lavori di ristrutturazione consentiti
È riconosciuta la detrazione Irpef del 50% per la spesa di acquisto di mobili ed elettrodomestici connessa alle seguenti attività:
- ricostruzione immobile danneggiato da eventi calamitosi;
- ristrutturazione edilizia, restauro, restauro conservativo;
- manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti: la manutenzione ordinaria, come sostituzione infissi o tinteggiatura pareti, non dà diritto a questo bonus;
- manutenzione o ristrutturazione edilizia su parti comuni del condominio.
Come abbiamo visto, per gli appartamenti privati il bonus non spetta in caso di interventi rientranti nella manutenzione ordinaria. Ecco allora quali sono i lavori di ristrutturazione che invece danno diritto al Bonus Mobili:
- Restauro e risanamento conservativo: adeguamento altezza solai, ripristino aspetto storico-architettonico dell’edificio;
- Ristrutturazione edilizia: realizzazione mansarda o balcone, modifica facciata, apertura nuove porte o finestre;
- Manutenzione straordinaria: realizzazione dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, realizzazione scale interne, cancellate e recinzioni, sostituzione tramezzi interni.
Bonus Mobili con accorpamento o suddivisione dell’immobile
C’è da chiarire un punto che può non risultare immediatamente chiaro. Se la ristrutturazione di un immobile è volta alla creazione di due unità immobiliari, il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione non può essere raddoppiato. Analogamente, se con la ristrutturazione si accorpano due unità immobiliari, il tetto di spesa non si dimezza.
Questo perché le unità immobiliari vengono censite al catasto all’inizio dei lavori di ristrutturazione, per calcolarne il tetto massimo di spesa per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Modalità di pagamento per ottenere la detrazione
L’Agenzia delle Entrate chiarisce che, per richiedere la detrazione fiscale del Bonus Mobili, le modalità di pagamento saranno quelle tracciabili: bonifico, carta di debito o carta di credito.
Tra gli oneri del richiedente c’è la conservazione dei documenti necessari a richiedere il bonus: ricevuta del bonifico, ricevuta dell’avvenuta transazione, documentazione di addebito sul conto corrente, fatture.
Un’altra condizione necessaria per il riconoscimento del bonus è l’invio della comunicazione ENEA.
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